Domenica, 30 Giugno 2024 12:19

Attiva, con Shark e Ninja debutta nel ped

Il distributore veneto, ben noto per avere in portafoglio marchi come Apple e GoPro, arriva nel piccolo elettrodomestico. Abbiamo incontrato Paolo Martelli, a capo della business unit dell’azienda che gestisce l’operazione.

 

Paolo Martelli, Business Unit Manager di Attiva Plus Paolo Martelli, Business Unit Manager di Attiva Plus

Nel mondo della distribuzione, la veneta Attiva (con sede non lontana da Vicenza, a Brendola per la precisione) è una realtà che ha messo nel mirino il suo trentesimo compleanno. Fondata nel 1996, fin dall’inizio si è specializzata nel commercio di prodotti informatici e di elettronica di consumo. Tra i tanti marchi custoditi nel suo portafoglio svetta Apple, che non è proprio un marchio qualunque considerato il grado di efficienza richiesto dalla “mela”. Oggi il fatturato di Attiva si aggira attorno ai 500 milioni di euro. Da alcuni mesi, però, ha allargato ulteriormente il suo spettro d’azione e ha debuttato nel mondo del piccolo elettrodomestico acquisendo la distribuzione dei brand Shark (pulizia, cura della persona e trattamento aria) e Ninja (cucina, compreso l’outdoor), che uniti fanno SharkNinja, ossia un colosso americano da 4,3 miliardi di dollari di fatturato e oltre quattromila brevetti. E anche quest’ultimo non è un dettaglio da trascurare. Passare dall’informatica al ped non è come bere un bicchiere di acqua fresca, supponiamo, soprattutto in un mercato indecifrabile come quello di oggi. Ecco perché abbiamo incontrato Paolo Martelli, che guida Attiva Plus, la divisione dell’azienda che si occupa di gestire sul campo anche l’elettrodomestico.

Martelli, allargare le categorie trattate rappresenta la cifra del vostro sviluppo sostanzialmente da sempre. O sbaglio?
“No, non sbaglia. Sul mercato siamo riconosciuti soprattutto come distributori di Apple, ma nel corso degli anni siamo arrivati nel segmento dei droni, della mobilità elettrica, abbiamo acquisito un brand come GoPro e così di seguito. Ogni allargamento ha rappresentato nuove opportunità per noi e anche per il mercato, ritengo”.

Tante sfide che chiedono uno sforzo in più all’azienda in termini di valore aggiunto offerto. Ma qual è questo valore aggiunto per Attiva?
“La risposta richiederebbe uno spazio che probabilmente non abbiamo. Ma volendo essere sintetico, l’azienda chiuderà l’anno fiscale a fine settembre a circa mezzo miliardo di euro, come lei stesso ha ricordato all’inizio. E siamo una sessantina di persone, comprese quelle che lavorano nel magazzino (più o meno la metà). Credo che con questo dato si possa cogliere quanto l’azienda abbia investito in automazione, efficienza logistica, servizi a 180 gradi. Dico 180 perché oggi il vendor per noi è un cliente a cui dobbiamo fornire servizi. Un altro aspetto da rimarcare sulla posizione che Attiva intende mantenere sul mercato è che noi non facciamo b2c in nessuna maniera, né manifesta né occulta. Noi non siamo mai concorrenti del nostro cliente. E quindi la mission, soprattutto in chiave futura, è elevare il ruolo di distributore dando servizi che possano portare efficienza su tutti i fronti, sia per noi che per i clienti, chiunque essi siano. Ottimizzare i costi, dunque, senza ovviamente andare a detrimento della redditività”.

Capitolo piccolo elettrodomestico. Per voi è un debutto. Come rendere credibile la proposta dei brand Shark e Ninja al retail tradizionale, da sempre alle prese con un mercato del ped a dir poco affollato?
“Attiva ha deciso fin dall’inizio di collaborare con marchi leader o che avessero le caratteristiche per diventare tali. Non abbiamo mai deviato da questa strada. Se arriviamo nel piccolo elettrodomestico, non lo facciamo a cuor leggero e solo per aggiungere una bandierina. Perché sappiamo bene quanto la categoria sia competitiva e soprattutto sappiamo bene la competenza che gli operatori del retail hanno rispetto ad essa. Abbiamo deciso di muoverci nel ped perché siamo convinti della qualità del prodotto e quindi dei marchi Shark e Ninja. In questi mesi tutti noi di Attiva abbiamo provato i prodotti: ci sono tutte le condizioni per avere successo. Prima di tutto perché presidiamo molti segmenti del mercato. E questa è un’esigenza sempre più sentita dal cliente retail. SharkNinja si muove da leader sia dal punto di vista delle caratteristiche tecnologiche e di innovazione, così come da quello dei brevetti, tanti. Ma si muove da leader anche sotto il profilo di un processo di sviluppo del prodotto molto ben organizzato. In molti paesi l’azienda si avvale della collaborazione con diversi consumatori ai quali fornisce i prodotti in anteprima con l’obiettivo di ricevere quei suggerimenti migliorativi che possono arrivare solo da coloro che usano i prodotti in modo costante. Lo abbiamo visto in questo anno di frequentazione: più volte sono stati implementati cambiamenti nati proprio da queste prove sul campo. Un processo che porta risultati. Se poi a tutto questo riusciamo ad aggiungere anche un posizionamento di prezzo interessante, allora siamo nelle condizioni migliori per far bene”.